Narrare con le immagini
I nostri professori, per fare le ore di PCTO ci hanno assegnato dei video-corsi da seguire online sul sito LTO MANTOVA.
Il primo corso che abbiamo seguito è stato "Narrare con le immagini" della durata di un' ora, fatto dal professore Davide Bregola, sceneggiatore e scrittore di narrativa e saggistica, che collabora con le pagine culturali di diversi quotidiani nazionali.
Questo corso spiegava le basi per creare una graphic novel dividendo il percorso in tre fasi: progettazione di una graphic novel che funziona, la sua creazione e infine le app per realizzarla.
Per prima cosa, per realizzare un fumetto abbiamo bisogno di un'idea efficace e di un' urgenza di raccontare qualcosa che poi andrà applicata a una sequenza di tipo narrativo. Per rendere la nostra storia accattivante, è necessario avere almeno un protagonista che determinerà sempre le azioni perché quello che lui farà, aiuterà a far andare avanti la trama, quindi bisogna avere le idee chiare su di lui costruendogli bene il suo carattere e per farlo, dobbiamo immedesimarci in esso.
Un'altra figura molto importante è la spalla, cioè il personaggio che fa da co-protagonista. Lui aiuta il protagonista principale fornendogli gli strumenti per lottare o lo affianca nell'azione senza però attirare troppo l'attenzione su di sé. L'antagonista è il personaggio che nella storia si oppone al protagonista cercando di ostacolarlo, non deve trattarsi per forza di una persona, a volte è rappresentato da un disagio sociale o da una forza della natura.
Si inizia con un'introduzione, poi lo svolgimento, una svolta e infine la conclusione. Durante l'introduzione dobbiamo farci delle domande come "Chi è il protagonista?" o "Dove e Quando si svolge la storia?". Lo svolgimento raccorda l'introduzione e la svolta, mentre quest'ultima è l'ostacolo che si pone davanti al protagonista e non gli permette di raggiungere un suo scopo. Per finire c'è la conclusione dove il protagonista avrà raggiunto il suo obbiettivo. Ora che abbiamo tutto il materiale necessario passiamo al Soggetto che è la descrizione della storia che vogliamo sviluppare. Deve essere chiaro, sintetico ed essenziale. Va scritto al presente e senza dialoghi, bisogna solo inserire le azioni compiute dai personaggi. Successivamente si fa la Scaletta dove dobbiamo raccontare tramite la successione di vignette la storia.
In ogni riquadro sono raffigurate scene e personaggi nel momento più significativo della loro azione. L'unione di più scene da vita a sequenze, queste hanno una collocazione nello spazio, nel tempo e da una serie di atti in successione. Una volta completata la Scaletta bisogna numerare le sequenze scrivendo "SCENA 1" e una descrizione sintetica della scena. Completata la Scaletta si passa allo Storyboard che è la storia raccontata tramite degli schizzi di disegno e con sotto una breve descrizione di ciò che è rappresentato. Ora bisogna valutare quale inquadratura è meglio utilizzare. Ci sono i Piani che si utilizzano per i personaggi e sottolineano gli stati emozionali mentre i Campi riguardano l'ambientazione. Per i dialoghi servono frasi molto brevi con pochi aggettivi o avverbi perché rallenterebbero la storia. Devono essere coerenti con i personaggi, cioè lo stile di conversazione deve essere credibile in base all'età e all'istruzione dei protagonisti.
Questo corso mi è servito per ripassare le cose già apprese a scuola.
Il primo corso che abbiamo seguito è stato "Narrare con le immagini" della durata di un' ora, fatto dal professore Davide Bregola, sceneggiatore e scrittore di narrativa e saggistica, che collabora con le pagine culturali di diversi quotidiani nazionali.
Questo corso spiegava le basi per creare una graphic novel dividendo il percorso in tre fasi: progettazione di una graphic novel che funziona, la sua creazione e infine le app per realizzarla.
Per prima cosa, per realizzare un fumetto abbiamo bisogno di un'idea efficace e di un' urgenza di raccontare qualcosa che poi andrà applicata a una sequenza di tipo narrativo. Per rendere la nostra storia accattivante, è necessario avere almeno un protagonista che determinerà sempre le azioni perché quello che lui farà, aiuterà a far andare avanti la trama, quindi bisogna avere le idee chiare su di lui costruendogli bene il suo carattere e per farlo, dobbiamo immedesimarci in esso.
Un'altra figura molto importante è la spalla, cioè il personaggio che fa da co-protagonista. Lui aiuta il protagonista principale fornendogli gli strumenti per lottare o lo affianca nell'azione senza però attirare troppo l'attenzione su di sé. L'antagonista è il personaggio che nella storia si oppone al protagonista cercando di ostacolarlo, non deve trattarsi per forza di una persona, a volte è rappresentato da un disagio sociale o da una forza della natura.
Si inizia con un'introduzione, poi lo svolgimento, una svolta e infine la conclusione. Durante l'introduzione dobbiamo farci delle domande come "Chi è il protagonista?" o "Dove e Quando si svolge la storia?". Lo svolgimento raccorda l'introduzione e la svolta, mentre quest'ultima è l'ostacolo che si pone davanti al protagonista e non gli permette di raggiungere un suo scopo. Per finire c'è la conclusione dove il protagonista avrà raggiunto il suo obbiettivo. Ora che abbiamo tutto il materiale necessario passiamo al Soggetto che è la descrizione della storia che vogliamo sviluppare. Deve essere chiaro, sintetico ed essenziale. Va scritto al presente e senza dialoghi, bisogna solo inserire le azioni compiute dai personaggi. Successivamente si fa la Scaletta dove dobbiamo raccontare tramite la successione di vignette la storia.
In ogni riquadro sono raffigurate scene e personaggi nel momento più significativo della loro azione. L'unione di più scene da vita a sequenze, queste hanno una collocazione nello spazio, nel tempo e da una serie di atti in successione. Una volta completata la Scaletta bisogna numerare le sequenze scrivendo "SCENA 1" e una descrizione sintetica della scena. Completata la Scaletta si passa allo Storyboard che è la storia raccontata tramite degli schizzi di disegno e con sotto una breve descrizione di ciò che è rappresentato. Ora bisogna valutare quale inquadratura è meglio utilizzare. Ci sono i Piani che si utilizzano per i personaggi e sottolineano gli stati emozionali mentre i Campi riguardano l'ambientazione. Per i dialoghi servono frasi molto brevi con pochi aggettivi o avverbi perché rallenterebbero la storia. Devono essere coerenti con i personaggi, cioè lo stile di conversazione deve essere credibile in base all'età e all'istruzione dei protagonisti.
Questo corso mi è servito per ripassare le cose già apprese a scuola.
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